lunedì 12 gennaio 2009

Le indagini sul libro contraffatto

Versione originale: http://vibravito.altervista.org/2009/01/le-indagini-sul-libro-contraffatto/

Nel presente post dettaglierò quelle che sono state le mie ricerche in merito al libro Clouds of the World palesemente contraffatto come si vede chiaramente in un video presente nel precedente articolo del 1 gennaio. Come molti intuiranno tutto ebbe inizio il 19 settembre 2008 quando vidi Simone Angioni del C.I.CA.P. mostrare con orgoglio questa enciclopedia sulle nuvole con un intero capitolo dedicato alle scie di condensa, molte delle quali di tipo persitente. In primo luogo approfittai immediatamente del dopo conferenza per immortalare le parti del libro di mio interesse. In particolare fotografai la copertina, la pagina con le note di stampa e i codici ISBN, l’indice e tutte le pagine del capitolo deniminato “Condensation Trails”. Nel fare queste foto non ebbi modo di regolare adeguatamente con calma la mia fotocamera per disattivare il flash poichè Angioni aveva una certa fretta di rientrare. Difatti, le foto risultanti non furono il massimo come resa poichè inficiate dalla luce del flash riflesso dal tipo di carta lucida che caratterizza il testo.

Successivamente sul blog di Simone Angioni, accennando al fatto se ci sarebbero state altre occasioni per visionare il libro, la sua risposta fu: …Vuoi leggere cosa c’è scritto nel libro del 1972? Compratelo… (commento del 2 ottobre 2008 alle 3:02). A 3 mesi di distanza mi sento di ringraziarlo per questo sua indisponibilità che mi ha permesso di fare molte scoperte interessanti.
Già le prime indagini su internet incominciavano a farmi venire i primi vermicelli in testa. Iniziai con il recuperare le prime info utilizzando i tre codici ISBN estrapolati dalle mie foto:
1) ISBN 0-8117-1961-8 relativo al titolo edito dalla Stackpole Books (presunta versione originale americana);
2) ISBN 0-7153-5485-X relativo al titolo edito dalla David & Charles. (versione britannica);
3) ISBN 0-85091-116-8 relativo al titolo edito dalla Lothian Publishing Co. (versione australiana);

Proseguii la ricerca focalizzandomi sugli editori ma non trovai nessuna info utile: l’editore australiano non esiste più; il modulo di ricerca del sito dell’editore americano non restituisce nulla immettendo come chiavi di ricerca uno qualsiasi dei dati del libro; stesso comportamento da parte del modulo di ricerca dell’editore inglese, nonostante quest’ultimo sia in grado di ricercare anche testi antecedenti al 1972, come dimostra questo link.
Non rimaneva altra strada che tentare di procurarsi una copia usata. Utilizzando sempre i codici ISBN nelle ricerche, a ottobre sul sito Amazon riscontrai:

ISBN americano ISBN britannico ISBN australiano
Titolo Clouds of the World: A
Complete Color Encyclopedia
(The Island series)
Clouds of the World: A
Complete Colour Encyclopedia
Clouds of the world: A
complete colour encyclopedia
Pagine 236 176 176
Data Novembre 1972 Agosto 1972 1972
Copie 17 0 0

Della versione britannica e australiana nessuna copia era disponibile (nel momento in cui scrivo invece ne risulta acquistabile una britannica), mentre della versione americana c’era l’imbarazzo della scelta: ben 17 copie con prezzi molto distanti (dai 6 ai 70 dollari). Ma, ad attirare la mia attenzione furono le incongruenze dei dati tra la versione americana apparentemente originale con le altre due:
- titolo differente, non riuscivo a spiegarmi l’aggiunta di (The Island series), cosa c’entrano le isole (islands) con le nuvole (clouds)?
- numero di pagine differente;
- data di pubblicazione della presunta versione originale americana stranamente successiva a quella della versione britannica, al limite mi sarei aspettato il contrario.

Nonostante queste incertezze, agli inizi di ottobre procedo ugualmente con l’ordine optando per la copia dal prezzo più basso. Dopo un paio di settimane, quando mi arrivò la spedizione, notai subito dalle dimensioni troppo piccole del pacco che non poteva trattarsi di Clouds of the World. All’inizio pensai subito ad un errore, invece, dopo l’apertura dell’imballo, verificai che il codice ISBN del libro pervenutomi intitolato The Falkland Islands era identico a quello dell’apparente versione americana di Clouds of the World. Ricordiamo che il codice ISBN, International Standard Book Number, secondo le norme è un codice usato per identificare a livello internazionale in modo univoco e duraturo un titolo o un’edizione di un titolo di un determinato editore. Perciò è impossibile avere due libri differenti con lo stesso codice ISBN.
In base a questa scoperta riuscii anche a spiegarmi le incongruenze descritte prima: il testo The Falkland Islands appartiene a una vecchia collana di libri dedicati alle isole (da qui l’aggiunta The Island series) e il numero di pagine corrisponde alle 236 come appare su Amazon. Per cui, se si considera che gli utenti Amazon hanno la possibilità su ogni titolo catalogato di proporre correzioni e aggiornamenti sulle voci descrittive, si spiega questa “miscela di dati” presi in parte da Clouds of the World e in parte da The Falkland Islands.

Già quanto scoperto fino a quel punto era sufficiente per dimostrare l’origine dubbia del libro dei disinformatori. Ma avevo la sensazione che, indagando ulteriormente, sarebbero venute a galla altre magagne. Mi rimisi alla caccia del fatidico volume. Questa volta, facendo attenzione a non ritrovarmi un’altra copia di The Falkland Islands, mi orientai su una fascia di prezzo più alta e su un sito specializzato nella ricerca di libri usati e rari: biblio. All’interno di quest’ultimo riuscii ad individuare un annuncio che, anche se non mi dava la certezza assoluta, sembrava fare al caso mio poichè descriveva un libro di grande formato pieno di illustrazioni. Decisi quindi di inoltrare l’ordine e il 14 novembre 2008 arrivò la spedizione.
In questa occasione, già osservando le corrette dimensioni del pacco ero quasi sicuro di disporre finalmente del fatidico testo. Ipotizzando la possibilità che anche la copia che mi apprestavo a visionare potesse essere stata oggetto di particolari attenzioni da parte dei falsari, decisi di immortalare la sequenza in cui aprivo l’imballo di spedizione. Questa intuizione si rivelò particolarmente azzeccata: nel video in basso si vedono chiaramente le macchie colorate sul bordo inferiore del volume, i brandelli e le sezioni incollate con il nastro adesivo. Nessuno può accusarmi di essere stato io l’autore degli evidenti segni di manipolazione. La versione originale del filmato (non compressa da YouTube) è disponibile anche a questo link per chiunque voglia fare verifiche. Purtroppo sono ben 187MB per un minuto e 44 secondi poichè la mia fotocamera (Canon PowerShot A700) non effettua compressione video.

La mia perseveranza è stata indubbiamente premiata da quello che viene denominato fattore C. Ho avuto la fortuna di recuperare una copia maldestramente contraffatta: non è servita nessuna indagine accurata per comprovare la manipolazione del libro. Le pagine false incollate dapprima in una posizione sbagliata e poi strappate e reincollate nella posizione corretta, dimostrano senza alcun dubbio che Clouds of the World, e in particolare le pagine relative al capitolo “Condensation Trails” sono delle aggiunte create dai falsari per farci credere che anche nel 1972 fossero comuni le scie di tipo persistente.
Alcuni piccoli dubbi possono riguardare il presappochismo con il quale hanno falsificato la mia copia. Ma anche qui ci sono le logiche risposte. Ho avuto la fortuna di ricevere una delle probabili copie, se non l’unica, maldestramente contraffatta. Invece le altre copie, come quella di Angioni, si presentano in un ottimo stato. Inoltre, poichè i falsari hanno contraffatto tutti gli esemplari disponibili del titolo non si sono fatti particolari problemi a reintrodurre in circolazione una copia falsificata male, magari questa immissione può essere stata fatta anche inavvertitamente. Ma, a questo punto, qualcuno potrebbe esporre le conseguenti domande: Come hanno fatto a rastrellare tutte le copie del libro? Finchè si tratta delle copie all’interno di librerie e biblioteche non è un’operazione difficile, ma tutte quelle copie eventualmente in mano a privati? Non corrono il rischio che spunti fuori qualche copia di un privato non contraffatta?. Anche a questi logici interrogativi c’è la risposta. Proviamo ad ipotizzare le modalità con le quali presumibilmente si sono mossi i falsari.

In base a quanto scoperto, l’idea che mi sono fatto è questa: coloro che si sono adoperati nell’opera di falsificazione hanno pensato bene di rastrellare tutti i volumi che riuscivano a recuperare del libro Clouds of the World. Durante la contraffazione non hanno modificato soltanto i contenuti del capitolo “Condensation trails”, ma anche la pagina contenente i codici ISBN. Le prime versioni falsificate contenevano soltanto un codice ISBN relativo alla presunta versione americana originale della Stackpole Books, come si può vedere nella copia in mio possesso. A un certo punto si saranno accorti dell’errore nell’aver assegnato un codice ISBN non idoneo poichè, come abbiamo visto, è uguale a quello del libro The Falkland Islands. Per rimediare nelle nuove versioni falsificate hanno aggiunto anche il codice ISBN britannico e australiano, vedasi la copia di Angioni simile a quella di questo video. Ad avallare questa ipotesi possiamo notare che i due libri presentano un identico editore sia per la versione americana (Stackpole Books) che per quella britannica (David & Charles). Inoltre è interessante notare la piccola differenza nei due codici ISBN della versione britannica: a parte l’ultimo carattere che è un codice di controllo che varia al variare delle altre cifre del codice, l’unica differenza è un 4 al posto di un 5 relativo alla quart’ultima cifra. La “quasi uguaglianza” tra i due codici britannici sembra come voler giustificare l’uguaglianza vera e propria tra i due codici americani e dare l’idea di un errore plausibile.

Clouds of the World The Falkland Islands
Editore americano
Codice ISBN americano
Stackpole Books
0-8117-1961-8
Stackpole Books
0-8117-1961-8
Editore britannico
Codice ISBN britannico
David & Charles
0-7153-5485-X
David & Charles
0-7153-5585-6
Editore australiano
Codice ISBN australiano
Lothian Publishing
0-85091-116-8

In queste attività manipolatorie non è da escludere la complicità dell’editore Stackpole Books che sembra essere molto vicino agli ambienti militari, lo dimostra il nutrito numero di titoli del suo catalogo dedicati a tematiche di guerra. E molto probabilmente anche l’autore Richard Scorer, adesso novantenne, ha qualche implicazione nella faccenda, infatti un altro libro del 1963 presentato dai disinformatori porta la sua firma (anche per quest’ultimo sono state evidenziate prove di contraffazione come descritto in questo articolo). Queste particolari collaborazioni giustificano solo in piccola parte la strana spregiudicatezza dei falsari che li ha portati a commettere alcuni piccoli errori. Infatti, poichè i codici ISBN del libro “Clouds of the World” del 1972 non sono reali, significa che, per trovare oggi una versione di tale volume non manipolata non sarà affatto utile ricercarla con questi codici. Esistono quindi delle copie originali e non contraffatte del libro che sicuramente non presentano i tre codici ISBN visti fino adesso. Questa impossibilità nel ritrovare versioni originali da poter confrontare per dimostrare l’opera di falsificazione fa comprendere il presappochismo dell’operato dei falsari.

A questo punto è importante cercare di individuare la corretta collocazione del libro con i corretti codici ISBN. Molto probabilmente Clouds of the World è un testo del gennaio 1984 corrispondente a quanto si legge su questa scheda di Amazon. Stesso titolo e stesso autore e ovviamente nessuna copia acquistabile, neanche usata. Semmai se ne dovesse rendere disponibile una in futuro, sarà immediatamente acquistata dai falsari per essere manipolata e poi reinserita in circolazione. A conferma di queste mie supposizioni è utile vedere i risultati di ricerca attraverso il sito isbndb. Quest’ultimo, a differenza di altri siti come Amazon e BookFinder, non si occupa di vendita, ma è un progetto di catalogazione che offre un’importante informazione aggiuntiva ai nosri scopi. Nelle schede di ricerca di questo sito, in fondo alle pagine si trova un elenco, contrassegnato dalla dicitura Libraries this book has an entry in, nel quale si trovano tutte le segnalazioni delle librerie, in particolare biblioteche universitarie, che hanno introdotto nel proprio archivio una copia del testo relativo alla scheda.

Mentre scrivo questo articolo ho provveduto a salvare mediante il servizio gratuito freezepage, lo stato attuale delle pagine web relative alle quattro schede del libro “Clouds of the World”, le prime tre riguardano le versioni del 1972 e l’ultima la versione del 1984.

ISBN 0-8117-1961-8 Clouds of the World del 1972 versione americana
Link isbndb - Link freezepage salvato il 12 gennaio 2009
ISBN 0-7153-5485-X Clouds of the World del 1972 versione britannica
Link isbndb - Link freezepage salvato il 12 gennaio 2009
ISBN 0-85091-116-8 Clouds of the World del 1972 versione australiana
Link isbndb - Link freezepage salvato il 12 gennaio 2009

ISBN 0-7153-8442-2 Clouds of the World del 1984
Link isbndb - Link freezepage salvato il 12 gennaio 2009

Si può notare che, in tutte le tre versioni del 1972, diverse librerie hanno segnalato l’acquisizione del titolo nel loro archivio. Invece, della versione del 1984 non si ha nessuna segnalazione. Molto strano se si considera che un libro più recente dovrebbe essere anche più facilmente reperibile, ma nel nostro caso neanche una segnalazione. Evidentemente tutti i nuovi inserimenti relativi alle versioni del 1972 non sono altro che versioni contraffatte dell’originale del 1984.

Buone vibrazioni a tutti.
VibraVito.

P.S.: ho affidato la mia copia del libro a disposizione del comitato TankerEnemy.

3 commenti:

  1. Hemm secondo me il vibrante detective fa un po' di casino con l'inglese.
    Infatti ha tradotto "Libraries" con librerie.. anziché con biblioteche.(se ci fate caso, seguendo i suoi link, sotto la voce "Libreries" sono praticamente tutte università) Inoltre ha confuso (volontariamente?)la data dell'ultima modifica con quella di acquisizione.
    Direi che sia normale che una bibbliotega disponga di edizioni datate. Non sono ben sicuro a cosa corrisponda la data dell'ultima modifica. Potrebbe essere l'ultimo inventario, l'ultimo prestito o restituzione, oppure la data in cui il libro è effettivamente entrato in biblioteca, donato da qualcuno o, come accade molto spesso, scambiato con un altra biblioteca.
    Comunque non ci acchiappa una mazza con il ragionamento del vito. Non ho tempo per il resto dell'articolo :-)

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  2. Da un paio di ricerche fatte velocemente credo di poter confermare che quella che vibra crede essere la data di acquisizione del libro, sia in realtà quella dell'ultima lettura. Probabilmente le principali biblioteche universitarie americane condividono i DB con inventari, prelievi ecc..

    Come al solito ha preso una cantonata.
    Il fatto è che i discepoli strakeriani canteranno alla meravigliosa bravura del detective che non sa l'inglese.

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  3. Ho dedicato un articolo alla sua confusione metale tra librerie e biblioteche...
    Io il video non riesco a scaricarlo... peccato ci riprovo domani.

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