venerdì 3 ottobre 2008

Cicap Novi Ligure - Parte 3: Quale perla luccica di più?

Versione originale: http://vibravito.altervista.org/2008/10/cicap-novi-ligure-parte-3-quale-perla-luccica-di-piu/

Nell’estenuante attesa che venga pubblicata sul web il video della conferenza di Novi Ligure, in questo post inizierò a commentare alcune affermazioni dei cicappiani, in particolare quelle dal contesto comprensibile anche senza l’ausilio delle immagini video. Farò quindi riferimento ad alcuni files audio mp3 disponibili sul blog di attivissimo a questo link, nel quale si possono anche leggere i relativi commenti degli abituali frequentatori del suddetto blog.

All’inizio del file Domande1.mp3 si sente la voce di Simone Angioni che incomincia a rispondere a una domanda che gli è stata posta. Sfortunatamente la parte in cui dovrebbe sentirsi la domanda risulta troncata. La spiegazione all’inconveniente che mi è stata data è dubbia ma plausibile: “L’audio che c’è adesso on line è stato registrato su nastro: hai presente le vecchie audiocassette?. La loro durata è limitata e quindi si è dovuto cambiare cassetta varie volte durante la serata perdendo tempo. L’audio del video è per l’appunto l’audio del video che quindi è senza interruzioni.”. Sarà pure vero, ma risulta alquanto strano che non abbiano utilizzato la traccia audio estrapolata dal video che risultava essere senza buchi. Per chi volesse capirne di più a questo link tutta la web-diatriba.
A causa di suddetta mancanza, riporto il testo della mia domanda: “Che spiegazione da la scienza a quei filmati nei quali si vedono scie interroppersi e svanire nell’arco di poche centinaia di metri non in maniera graduata, ma repentinamente, per poi riprendere a comparire sempre in maniera repentina? Su you-tube ci sono diversi filmati a riguardo e anche a me è capitato di osservare scie interrotte”. Guardate attentamente il seguente video per capire il senso della domanda.

Di seguito riporto alcune fasi del dialogo successivo alla mia domanda:
ANGIONI: “Dal punto di vista scientifico possiamo dire che, le condizioni dell’atmosfera, lo sappiamo, cambiano repentinamente: una nuvola termina di botto, non termina lentamente. Quindi, lì ci sono le condizioni per la formazione di una nuvola, più in là no. Sarà capitato sicuramente a chiunque di voi di vedere un temporale e magari vedere uno-due kilometri più in là il sole… “
VIBRAVITO: “Quindi cambia l’umidità praticamente?”
ANGIONI: “Anche la temperatura, i venti…”
VIBRAVITO: “Ma cambia così repentinamente?…”
CASONATO: “Chiedo scusa, mai preso un aereo? …Ci sono degli sbalzi durante un viaggio aereo, a volte di più a volte di meno, ci sono i vuoti d’aria, ci sono le correnti. E le correnti, i Jet Stream, il famoso Jet Stream che permette di accorciare di molto il tempo di percorrenza, sono delle situazioni che possono essere molto localizzate in aeree molto ristrette”
VIBRAVITO: “Quindi? Poche centinaia di metri?”
ANGIONI: Sicuramente poche centinaia di metri
CASONATO: Possono essere poche centinaia di metri in larghezza

VIBRAVITO: “Però … volevo dire: anche sul suolo terrestre ci sono le diversi correnti, i differenti microclima in zone ristrette, ma io non vedo mai cambiamenti repentini come l’umidità che passa da un punto all’altro da un 40% a un 80%”
ANGIONI: “Ma lei come fa a vedere l’umidità che passa da un 80% a un 40%?”
VIBRAVITO: “… L’umidità si può misurare: ci sono i vari barometri, i vari strumenti di misurazione”
ANGIONI: “A terra … a 10000 metri un barometro … non posso pensare che le condizioni che ci sono a terra siano le stesse che ci sono a 10000 metri …”
VIBRAVITO: “Ma ci sono questi studi che dimostrano i repentini cambiamenti di temperatura umidità e pressione ad alta quota? Sono stati fatti questi studi?”
ANGIONI: “Certo … ce ne sono centinaia…”

CICAPPIANO X: “Anche il fatto che ci sia un’interruzione di una scia chimica, pensare di poter vedere da terra un’interruzione di poche centinaia di metri è impossibile, perchè io da terra se vedo una striscia che è disegnata a 10000 metri di altezza se fosse un’interruzione di cento metri non potrei vederla a occhio nudo…”
VIBRAVITO: “Probabilmente si tratta di una scia a minore altezza: a 3000 o 4000 metri se riesco a distinguerlo ad occhio nudo”
ANGIONI: “O forse sono kilometri di distanza … anche perchè non è facile provare che ci sia una scia a 4000 metri”

Per rendere più comprensibili le spiegazioni del Cicap, in basso un’immagine del filmato con le opportune descrizioni. Dall’immagine chiunque potrà appurare che la sezione relativa alla fase “off” della scia non può essere più lunga di 300 metri.

In merito ai repentini cambiamenti di umidità e temperatura in alta quota, Angioni ha affermato che ci sono centinaia di studi che lo dimostrano. Mi sono posto la seguente domanda: “In questi studi come hanno fatto a determinare queste variazioni improvvise, con quali strumenti?” Probabilmente con le radiosonde (qui una breve spiegazione delle radiosonde e la possibilità di visualizzare i valori aggiornati ogni 12 ore in base a determinate zone). Quindi ci si aspetterebbe che queste radiosonde siano degli strumenti di indubbia precisione visto che misurano cambiamenti ogni poche centinaia di metri. Appare perciò strano che, in altre occasioni, lo stesso Angioni abbia criticato aspramente l’affidabilità di queste sonde. Questo si è verificato quando alcuni sostenitori delle scie chimiche hanno riportato i valori registrati dalle radiosonde per dimostare che non sussistevano le condizioni di temperatura, umidità a nessuna altitudine in una determinata zona per il verificarsi di una normale scia di condensa.
In questa web-diatriba il 15 maggio 2008 alle ore 17.31 Angioni dichiarava:
“…Rispondo anche alle radiosonde, dovrebbe essere ormai chiaro che le radiosonde non hanno alcuna validità nella predizione delle scie questo per vari motivi: 1 - le sonde non sono affidabili nella misurazione di umidità e temperatura (spesso c’è un ritardo rispetto alla quota); 2 - Le sonde misurano le condizioni in un determinato punto, servono decine di lanci per avere idea delle condizioni presenti in una zona e comunque le variazioni sono estremamente veloci…”. Sarei proprio curioso di sapere: ma in queste centinaia di studi come hanno fatto a determinare questi bruschi cambiamenti di umidità e temperatura se le radiosonde non sono affidabili? Con quali strumenti? Perchè se ci sono questi strumenti così precisi, allora si disporrebbe anche dei mezzi per determinare se ci sono le condizioni o meno per il verificarsi di una normale scia di condensa. Se si tratta effettivamente di centinaia di studi, ci sarà di sicuro qualcosa, a meno che non stiamo parlando di fantomatici studi.

Sia Simone Angioni che Claudio Casonato del Cicap hanno affermato che un Jet Stream può avere un’ampiezza di poche centinaia di metri. Ma siamo sicuri? Dal sito www.meteorologia.it vediamo di capire cos’è questo Jet Stream, in italiano Corrente a Getto: “Si definisce Corrente a Getto una corrente stretta, forte e concentrata lungo un asse quasi orizzontale, situata nella troposfera superiore e nella stratosfera, caratterizzata da un forte gradiente verticale e laterale dell’intensità del vento che presenta uno o più massimi di velocità. In genere la lunghezza di una corrente a getto è di diverse migliaia di km, la sua larghezza di qualche centinaia di km e la sua altezza di qualche km… La corrente a getto può essere raffigurata come un fiume d’aria che scorre velocemente (da ovest verso est) nell’alta troposfera. Raggiunge uno sviluppo di 4000-5000 km con una grandezza dell’ordine del centinaio di km…”. Poichè hanno ribadito entrambi che si parlava di poche centinaia di metri, anzichè kilometri, non si può parlare in questo caso di una semplice svista, ma di un’inesattezza vera e propria.

Infine volevo far notare la faziosità degli aficionados del blog di attivissimo. Molti di loro si sono divertiti a evidenziare la mia svista dovuta alla fase concitata della discussione: ho osato dire barometro anzichè stazione barometrica! Ma quale gravissimo errore! Tutti a darmi dell’ignorantone e in tipico slang del disinformatore lo stesso Angioni il 21 settembre 2008 alle ore 19.24 si è premurato di sottolineare la mia perla: “Ascoltando un breve frammento di registrazione mi sono accorto che chi stava facendo le domande ha sostenuto di misurare l’umidità con un barometro…teoria interessante…peccato mi sia accorto solo adesso della perla”. Eppure, nel dialogo riportato prima, ho evidenziato in rosso che anche lo stesso Angioni, nell’incalzare della discussione, ha usato il termine barometro.
Stranamente su 167 commenti nessuno che abbia fatto notare che mancava la parte audio in cui veniva posta la domanda e soprattutto nessuno che si sia accorto della vera perla, e non svista, secondo cui la larghezza di un Jet Stream è di poche centinaia di metri, anzichè kilometri. Secondo voi, paragonando una svista di un non-scienziato con un errore pronunciato contemporaneamente da due persone che si dichiarano scienziati, quale perla luccica di più? Però, prima di provare a rispondere … aspettate i prossimi posts.

Non devi tremare … devi vibrare …
VibraVito.

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