domenica 18 gennaio 2009

La debunkite cronica

Versione originale: http://vibravito.altervista.org/2009/01/la-debunkite-cronica/

Dopo aver constatato le recenti crisi di nervi dei debunkers, avevo pensato avessero raggiunto il limite massimo di indecenza. Ma mi sbagliavo: quando si parla di indecenza riferita ai disinformatori, non esistono limiti. La conferma l’ho avuta leggendo i loro tentativi di invalidare le inconfutabili prove che ho fornito insieme ai fratelli Marcianò di TankerEnemy sul libro contraffatto. Pur di replicare ai nostri articoli non si fanno il minimo scrupolo di risultare approssimativi, incoerenti, diffamanti, denigratori. Di sostanza dei contenuti e argomentazioni serie (serie … non seriose) assolutamente nulla. Per loro l’importante è scrivere qualcosa, sembrano come quei bambini dispettosi che devono assolutamente rispondere e avere l’ultima parola. E’ incredibile come questi personaggi non temano minimamente di risultare insulsi, stupidi e volgari. E’ evidente che queste persone sono affette da una strana forma di pazzia e/o paranoia: la debunkite cronica. Tale patologia inficia la mente di coloro che ne sono affetti con simili pensieri: “Non importa cosa e come lo scrivo, l’importante è scrivere e commentare … scrivere e commentare … scrivere e commentare. Tutto il resto non conta, non mi proccupo affatto se rischio di risultare ripetitivo, ottuso, incoerente e falso. L’importante è debunkare. Io devo debunkare, costi quel che costi”. Per comprendere meglio questa particolare forma di psicosi riporterò tre casi clinici:

1) strakerenemy.blogspot.com

Questa mia vecchia conoscenza, il signor copia-e-incolla, nei pochi articoli che scrive di suo pugno, mostra solo pressapochismo e provocazione. Ma questa volta ha superato se stesso, tant’è vero che, anche il debunker parolaio axlman gli ha fatto notare l’inutilità del suo articolo: “Scusa, ma guarda che… almeno questo lo hanno detto chiaramente: il libro è lo stesso…”. Se avesse letto attentamente avrebbe evitato di scrivere un intero post interrogandosi inutilmente sul numero di copie del libro a nostra disposizione. Per tenere a freno la sua malattia, Mister cut-and-paste potrebbe limitarsi a scrivere soltanto posts copiati dagli altri, ma a quanto pare non è sufficiente: la patologia è ormai in uno stato avanzato. In questo caso abbiamo assistito ad un tipico effetto della debunkite cronica: la smemoratezza acuta.

2) orsovolante.blogspot.com

OrsoVolante (nikname YouTube Planando64), rispetto al provocatore elvetico, sembra puntare maggiormente sui contenuti, ma solo all’apparenza. Nel caso delle mie indagini sul libro contraffatto, non potendo confutare nulla a riguardo della palese manipolazione, ha dedicato un intero post a quello che secondo lui è un mio errore gravissimo di traduzione: avrei tradotto libreries con librerie, anzichè biblioteche. Ha addirittira riportato tutta, anzi … quasi tutta, la sezione del mio articolo a riguardo. Infatti il demente, perchè si tratta di un demente e su questo non ci sono dubbi, ha omesso di riportare il paragrafo antecedente la sezione da lui riportata nel quale io scrivevo: “Nelle schede di ricerca di questo sito, in fondo alle pagine si trova un elenco, contrassegnato dalla dicitura ‘Libraries this book has an entry in’, nel quale si trovano tutte le segnalazioni delle librerie, in particolare biblioteche universitarie, che hanno introdotto nel proprio archivio una copia del testo relativo alla scheda”.
Io ho chiaramente accennato sia a librerie che a biblioteche universitarie. Lui invece cosa scrive: “D’altra parte, ti saresti anche dovuto accorgere che tutte le tue presunte librerie, facevano capo a delle università”. Questa sua demenza è un effetto della debunkite cronica. Appena ha pensato di aver trovato uno spunto per screditarmi si è gettato a capofitto nella stesura di un nuovo post senza neanche controllare e rileggere con scrupolosità il mio articolo. E’ veramente messo male.

Ma non finisce qui, poichè a riguardo della dicitura Libraries this book has an entry in, lui ha fornito una sua interpretazione. Nel mio articolo avevo parlato di segnalazione al sito isbndb in merito all’acquisizione del titolo nell’archivio della libreria e/o biblioteca. Lui invece presume si tratti di data di ultima lettura, ossia qualcuno che aveva preso in prestito quel titolo da quella libreria. Queste è una sua intrepretazione sbagliata. Che senso ha per una biblioteca segnalare al sito isbndb tutte le volte che viene richiesto in prestito un determinato libro? Queste attività dovrebbero rimanere all’interno dell’ambito universitario. Invece, appare molto più logico che il sito isbndb tenga traccia delle segnalazioni relative al momento della registrazione in archivio di un titolo, magari di un volume già presente ma registrato in una data successiva, visto che il progetto del sito è partito nel 2002.
Ma, anche ammetendo valide le fantasiose supposizioni del disinformatore, queste non inficiano minimamente la stranezza segnalata in merito a Clouds of the World. Come mai le presunte versioni del 1972 sono disponibili nelle biblioteche universitarie per la lettura (come sostiene OrsoVolante) mentre della versione del 1984, che dovrebbe essere più facilmente reperibile poichè più recente, non esiste neanche una segnalazione? La risposta è sempre la stessa: tutte le copie disponibili relative alle versioni del 1972 non sono altro che versioni contraffatte dell’originale del 1984. E questo si verifica non soltanto nelle biblioteche universitarie, ma anche a riguardo delle librerie come dimostra la scheda su Amazon.
In questa occasione abbiamo assistito ad un altro effetto della debunkite cronica: la decontestualizzazione forzata, ossia fare di tutto per deviare il senso e la logica principale del discorso su altre questioni di scarsa importanza.

3) nico-murdock.blogspot.com

In questo caso i devastanti effetti della patologia sono piuttosto evidenti. Quando un malato di debunkite cronica si ritrova a corto di argomenti, entra in un profondo stato di crisi: per risollevarsi è disposto a tutto, non importa se rischia di apparire vigliacco, subdolo, e sleale. Deve assolutamente riprendersi e allora si adopera con tutti i mezzi, soprattutto quelli più meschini. Ne è esempio questo suo articolo dove riporta per intero una scambio privato di emails con il sottoscritto. Veramente un bella dimostrazione di correttezza! Questo effetto della debunkite cronica viene definito: slealtà palesata.

Ma non finisce qui. Quando vengono mostrate delle prove inconfutabili, il disinformatore entra nel panico più assoluto e l’unico sistema di cui dispone per uscire da questa situazione di stallo è quella di fuggire dalla realtà e lavorare incessantemente con la fantasia per eleborare le congetture più improbabili e inverosimili. Tali fantasiose supposizioni, pur essendo facilmente smontabili e riconducibili a un accrocchio di proposizioni senza senso, vengono ugualmente pubblicate dal disinformatore che può contare sui complimenti da parte dei suoi colleghi affetti dalla stessa patologia, riuscendo così a ritornare in una situazione di apparente normalità. Un perfetto esempio di quest’altro tipico effetto della debunkite cronica, definito congetturalità irreale, lo si ha in questo articolo.

Secondo la fantasia del soggetto, poichè nel video non ho fatto vedere bene alcuni dettagli quali la fattura, i dati del rivenditore e il timbro postale, allora c’è malafede e quindi il video deve essere tutta una montatura. Il demente, perchè anche in questo caso stiamo parlando di un demente senz’ombra di dubbio, non ha minimamente compreso lo scopo del filmato, ossia mostrare che i segni della manipolazione non erano opera del sottoscritto. La fattura, i dati del rivenditore, l’imballo di spedizione con il timbro postale, sono tutti perfettamente conservati a cura del comitato TankerEnemy. In qualsiasi momento possono essere mostrati e verificati, per cui non era necessario inserirli nel video, che tra l’altro era stato effettuato in presa diretta con una fotocamera fissa su un treppiede. Qualsiasi persona di buon senso è in grado di fare queste considerazioni, ma qui purtroppo abbiamo a che fare con dei malati gravi. Trattandosi di persone con menomazioni cerebrali, per questa volta farò un eccezione. Incominciamo a mostrare la fattura:

Inoltre e’ opportuno ricordare che avevo già messo a disposizione il filmato originale non compresso da 187MB a questo link. Il file in questione come dimostra l’immagine in basso è relativo al 14 novembre 2008 ore 20:12 corrispondente al momento dell’apertura del pacco.

Continuiamo con il mostrare l’imballo di spedizione con il dettaglio del timbro postale relativo al 12 novembre 2008:

Considerando le dimensioni generose del testo è ovvio che in tale data nella mia casella postale ho soltanto ricevuto l’avviso di recapito e non il libro. Rientrando dal lavoro in un orario successivo a quello di chiusura dell’ufficio postale avrei potuto ritirare il pacco soltanto il giorno successivo. Per la cronaca ho ritirato il pacco la sera del 14 novembre, poco prima di effettuare le riprese, ma, poichè tutto quello che affermo per i disinformatori è automaticamente falso, diamo per valido il 13 novembre. Considerando che, le due giornate lavorative del 13-14 novembre ero in ufficio, e questo posso provarlo, per manipolare il libro avrei avuto a disposizione soltanto la notte tra il 13 e 14 novembre. In una sola notte avrei dovuto: strappare due pagine dal libro dalla posizione corretta, strappare i due brandelli dalle pagine strappate, fare la scansione di questi due brandelli, attaccare le copie dei brandelli alle pagine strappate con del nastro adesivo, attaccare i brandelli nel libro in una posizione sbagliata, riattaccare le pagine strappate nella loro originaria posizione corretta, procurarmi di notte degli inchiostri, macchiare i bordi del libro con questi inchiostri, procurarmi una busta di imballo delle dimensioni appropriate ed apporvi falsi timbri e false etichette.

Avendo fornito elementi per i quali è impossibile ipotizzare una mia contraffazione, ecco che nei suoi deliri il debunker pazzoide partorisce anche un’altra congettura inverosimile secondo la quale avrei delle conoscenze all’estero che avrebbero fatto il lavoro al posto mio. La fattura mostra chiaramente che è intestata al sottoscritto (per ovvi motivi di privacy nell’immagine in alto è presente soltanto il mio nome). Crede ancora che la fattura sia falsa? Verificasse pure il numero d’ordine. E’ sospettoso sull’involucro con pellicola e carta di giornale? Telefonasse pure al recapito dell’immagine in basso relativo alla libreria canadese:

Vuole sapere per quale motivo dal 14 novembre abbiamo aspettato fino al 1 gennaio 2009 per pubblicare video e articolo? Ma cosa pensa? Che vado tutti i giorni a Sanremo? A qualcuno dei suoi colleghi avevo accennato che il 9 dicembre mi sarei recato lì, evidentemente non solo per visionare il telemetro, ma anche per affidare il testo al comitato TankerEnemy e per realizzare il video. A metà dicembre era già tutto pronto, ma abbiamo voluto aspettare fino al 1 gennaio 2009: più volte abbiamo dichiarato che è stato un modo per incominciare il nuovo anno nel migliore dei modi. Eppure lui, anche in questa nostra volontà, ha voluto vedere la congettura e la malafede. E’ pazzesco: non riescono a capacitarsi che in determinate occasioni farebbero una migliore figura a tacere e defilarsi. Invece no, perseverano nello scrivere scemenze su scemenze senza mai fermarsi. Ditemi voi se questi non sono malati. Malati sì … di debunkite cronica.

Non devi tremare … devi vibrare …
VibraVito.

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